Oggi la caponata catanese, una delle numerose varianti esistenti, è uno dei contorni mediterranei più conosciuti e amati in tutto il mondo.

Ingredienti

melanzane, pomodori maturi, olive nere denocciolate, capperi, peperoni rossi, peperoni gialli, cipolla, gambo di sedano, pizzico di zucchero, Aceto q.b., Olio di semi q.b., Olio Extravergine d'oliva q.b., Sale q.b.

Preparazione

Dopo aver pulito e privato delle estremità le melanzane fatele a dadini le immergiamo nel in acqua e sale per almeno un’ora.
Dopo averle asciugate bene, le friggiamo nell’olio bollente.
In un’altra padella friggeremo i peperoni dopo averli puliti e tagliati a pezzetti quadrati.
Dopo aver pulito sedano e cipolla, li tagliamo a rondelle, li friggiamo.
Una volta pronte riuniamo tutte le verdure in un’unica padella e aggiungiamo le olive, i capperi e la passata.
Verificato il sale,  cuociamo il tutto a fuoco medio finché la salsa non sarà cremosa. Questo è il momento in cui aggiungiamo zucchero e aceto, mescolando per far amalgamare bene gli ingredienti.
Un filo di Olio Extravergine d'oliva e La Caponata alla Catanese è fatta.

Vi raccomandiamo di servirla ben calda.

Caponata Siciliana

Caponata siciliana, semplicità e gusto. La caponata è un insieme di ortaggi tagliati nelle stesse dimensioni che vengono fritti separatamente e poi conditi con cipolla, sedano, salsa di pomodoro, olive, pinoli e una salsa agrodolce. Conosciuta fin dal XVIII secolo come piatto unico insieme al pane, oggi è più un contorno o un antipasto.

L’origine della parola non è ben chiara e le interpretazioni sono diverse e tutte antiche.

Da una parte l’origine del nome risale ai Greci ed in particolare a “captos” o “capto” che significa “tagliato, sbucciato” con riferimento alla dimensione degli ortaggi ridotti in pezzi da friggere. D’altra si ritiene che derivi dallo spagnolo “caponada“, che ha lo stesso significato del piatto italiano, e altri ancora a “caponata” o “capone” nome con cui, in alcune zone della Sicilia, un pesce azzurro pregiato che era l’ingrediente di una versione aristocratica e costosa della caponata. Ovvero potrebbe esserci un riferimento con “caupone” ossia le taverne di porto, dove si riunivano i marinai per bere vino e mangiare un pezzo di pane tostato condito con aglio, olio, olive, capperi e acciuga.